Conto corrente bloccato, da un giorno all’altro e senza preavviso: può succedere in questi casi
Ci sono casi nei quali la banca può decidere di bloccare un conto corrente senza avvisare il cliente. Quali sono.
Il conto corrente bloccato. Un incubo per chiunque. E se non si tratta di truffa, c’è poco da scherzare. La banca può fermare tutto senza nemmeno avvisarvi.
Il conto improvvisamente down, con tanto di carte e bancomat che smettono di funzionare. Nemmeno nei peggiori incubi accade, ma la realtà è purtroppo diversa e ci sono casi in cui la banca può davvero bloccare tutto, lasciandoti spavento e amaro in bocca. Senza pensare a tutte le conseguenze economiche. Per non parlare poi dei conti sui quali vengono accreditati stipendi e pensioni.
Non è semplice succeda ma, udite udite, nemmeno impossibile. E da quando l’Europa ha alzato l’asticella dei controlli, il Fisco italiano non si è fatto certo attendere.
La più inquietante delle decisioni non è sempre la nostra banca di fiducia a prenderla, la nostra filiale in cui ci rechiamo abitualmente: certe decisioni arrivano dall’alto, da molto in alto.
Conto corrente bloccato senza preavviso: quando la banca può farlo
Il primo caso riguarda il conto in rosso, con il saldo negativo, oppure quando viene salta la rata di un finanziamento. La banca non permette lo scoperto, di effettuare cioè pagamenti senza che ci siano i fondi necessari per farli.
Prima di procedere con una drastica decisione, va detto che la banca avvisa il cliente del rischio che sta per correre se non aggiusta tutto.
Conto corrente bloccato: mancata osservanza regole anti riciclaggio
La banca può bloccare il conto corrente anche quando vengono a mancare le osservanze della normativa anti-riciclaggio. Dal 2014 i titolari di un conto corrente sono obbligati a compilare il questionario MiFID che prevede una serie di domande riguardanti la conoscenza degli strumenti finanziari, con rischi annessi in materia di investimenti.
La banca può bloccare il conto anche quando i creditori iniziano una vera e propria battaglia legale per recuperare i soldi non ricevuti. Se il cliente ha debiti con privati e con il fisco e non li rispetta, scatta la punizione. In questi casi, la banca procede al blocco del conto corrente eseguendo un’ordinanza ufficiale dell’Autorità giudiziaria che avvia il pignoramento.
Conto corrente bloccato per debiti con il Fisco
Avere debiti con il Fisco è il modo più ‘sicuro’ e veloce per vedere il proprio conto bloccato. In questo caso non interviene l’Autorità giudiziaria, ma parte un pignoramento diretto perché di fatto la cartella esattoriale è già un atto esecutivo. Si hanno 60 giorni di tempo per corrispondere al Fisco quanto dovuto ed evitare quindi il blocco del conto.
C’è poi il caso decesso del titolare del conto corrente. In questo caso, il conto è messo soltanto in stand by in attesa della successione.
Se il conto corrente è cointestato, il decesso di uno dei due titolari fa scattare il blocco del 50% della liquidità disponibile, con piena libertà sul restante 50%.